La notizia relativa ad un forte numero  di intossicati da funghi mi colpisce non poco: nel 2020 ci sono ancora persone che rischiano la propria vita mangiando funghi velenosi, sordi a qualunque richiamo delle autorità sanitarie che invitano sempre a far controllare quanto raccolto.

Funghi porciniDa un lato ho il sospetto che c’è chi raccoglie nel bosco senza il tesserino, o chi invece è talmente sicuro di se’ da non voler sottoporsi ad un giudizio, anche se non si tratta certo di un’onta da nascondere. Tra i tanti sistemi escogitati nel passato per capire se i funghi fossero o meno velenosi, oltre a darli in pasto ai cani e ai gatti, che notoriamente hanno gli anticorpi giusti contro il fungo più pericoloso, la temibile amanita phalloides, ce n’erano di quelli davvero originali, oggi non più praticabili come mettere la moneta d’argento in padella. Fra i più ricorrenti  c’era anche l’osservazione del colore dell’aglio aggiunto per trifolarli: se diventava verde era motivo certo di velenosità . Magari era dovuto all’aggiunta del prezzemolo, ma nella paura..di certo diventava obbligatorio utilizzare l’aglio in tutte le preparazioni, anche nelle più delicate. Non parliamo dei funghi mangiati crudi dove la mancata cottura determinava una vera sfida. Nessun metodo casareccio è da utilizzare, l’unica soluzione è quella di studiare!

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