Questo è l’articolo pubblicato dopo aver sentito il presidente regionale dell’associazione di categoria. Per vostra informazione, ho già ricevuto attestati di stima ed altre mail nelle quali mi si conferma quanto scritto, anche in altri campi. Comunque, si sono già arrabbiati anche i tassisti fiorentini..

  “Sono davvero arrabbiato, non accetto l’ accusa di essere diventati gabellieri,  una definizione che infama tutta una categoria di lavoratori”: sono le prime parole di Michele Paonessa, presidente regionale dell’UIPA (Unione Nazionale Portieri d’albergo)-Chiavi d’oro, che interviene sull’inchiesta apparsa ieri sul nostro giornale, relativa ai presunti soldi percepiti dai portieri d’albergo per dirottare i clienti nei vari ristoranti fiorentini. “Il portiere d’albergo rappresenta la casa in cui lavora ed anche l’immagine dell’Italia, perché un turista si ricorderà soprattutto di noi, che siamo in contatto con loro la maggior parte del tempo, risolviamo i loro problemi di ogni genere, siamo sempre a disposizione” continua il presidente. “Ma lo sa che ci sono colleghi che tornano stressati a casa per la tensione accumulata durante il lavoro? E dobbiamo passare per una categoria che guadagna soldi in maniera non regolare? Rifiuto di pensare che ci siano persone, che facciano cadere così in basso la nostra professionalità. Per farle un esempio, quando voglio consigliare un ristorante, lo visito in incognito, così posso capire veramente come si mangia e come lavorano in sala”. In effetti, a leggere lo statuto sono previste sanzioni per gli iscritti, fino all’espulsione dall’associazione stessa, ma il fenomeno è venuto alla luce e quindi, qualcosa di vero esiste. “Guardi, laddove possa esistere una situazione da voi descritta, non è stato  certo creata dai  portieri d’albergo, ma ci sarà stata un’offerta in questo senso” continua Paonessa. “Nessun associato si permetterebbe di andare nei ristoranti a chiedere una percentuale”. Ma non tutti gli alberghi dispongono di portieri legati all’associazione anzi, in alcuni casi non esiste più il servizio di portineria, nemmeno in esercizi di categoria superiore. “Credo che ci sia una mancanza di professionalità che colpisce tutti i settori legati all’accoglienza e alla ristorazione” è sempre il vice presidente nazionale che parla. L’aumento del lavoro interinale ha bloccato, in effetti  la formazione sul posto. Io ho imparato da un portiere e a mia volta insegno alle persone che lavorano con me in albergo. Rimanere 15 giorni in un luogo di lavoro e poi scomparire, non aiuta certo a costruire una cultura dell’accoglienza.  A questo si aggiunge una situazione, come quella attuale, dove si registra un sensibile calo di presenze, e quindi un minor numero di clienti che possono circolare nei locali, il che genera nervosismo e frizioni tra e diverse categorie economiche. La città sembra non riuscire a gestire l’aumento dell’offerta, con un numero sempre maggiori di ristoranti che si affacciano sul mercato, ma che non riescono a lavorare a pieno regime. “Bisognerebbe sedersi ad un tavolo e ridiscutere il fenomeno turismo a Firenze” conclude Paonessa. “La gestione economica dei bus turistici  porta i tour operator a scegliere altre città, manca il savoir faire e la cortesia di tanti addetti al settore  turistico, sarebbe più importante cercare di collaborare assieme piuttosto che mettersi una categoria contro l’altra.”

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