Dal 26 aprile 2021 il mondo della ristorazione è cambiato: dapprima gradualmente, con la possibilità di mangiare all’aperto e poi in maniera sempre più decisa, da quando anche l’interno è stato sdoganato ed a Firenze si è scatenata la ricerca di personale, per troppo a lungo sopita. Cerco di fare ordine e ricostruire un po’ quello che succede in città e nei dintorni.
Qualcosa si muove in città: Essenziale, il ristorante che vede protagonista Simone Cipriani, in qualità di chef e co-titolare, si trasferisce durante l’estate sulla terrazza dell’Empireo, il roof garden del Plaza Hotel Lucchesi, sperimentando una nuova forma di ristorazione alberghiera. E chissà che il tutto non abbia sviluppi futuri interessanti.
Matteo Lorenzini, chef nato a Siena ma fiorentino nell’anima, dopo aver lasciato il Se.sto on Arno, locale della catena Marriot all’interno dell’Hotel Excelsior, ed essere transitato tra Parigi e Londra nei locali di Alain Ducasse, ha appena iniziato la sua nuova avventura all’Osteria di Passignano , accanto alla Badia omonima.
Apre nel luogo dove sorgevano Le Rampe, sotto al Piazzale Michelangelo, un locale multifunzione, con la parte dedicata ad una cucina informale chiamata Jungle e quella invece per cene di livello, di cucina Nikkei chiamata The Lodge e vede ai fornelli Andrea Magnelli, già chef del Fusion Bar dell Hotel Gallery, ancora chiuso e in cerca di nuova identità.
Al Caffè dell’Oro sul Lungarno Acciaiuoli è approdato Antonio Minichiello, una lunga esperienza negli Stati Uniti, tra Las Vegas e la Florida e poi il richiamo imperioso dell’Italia gli ha fatto varcare l’Oceano. Anche in questo caso, una proposta interessante di cucina fusion, alternativa a quella tradizionale.
Maria Probst e Cristian Santandrea, dopo i lunghi anni alla Tenda Rossa, dove tra l’altro ha aperto i battenti L’Artusino, sono arrivati a Torre a Cona, azienda dei Colli Fiorentini di proprietà della famiglia Rossi di Montelera, con una proposta che torna ad essere molto salda sulla realtà di ingredienti locali.
Riguardo alle pizzerie, Gabriele Dani, titolare di DiSapore a Cecina, si sta affermando con il suo impasto leggero e digeribile a Largo9, in piazza Annigoni, dove aveva trovato sede la prima pizzeria di Giovanni Santarpia e poi Duje: grandi lavori di ristrutturazione hanno cambiato impostazione e filosofia del locale. Bene anche Michele Chianese a Hortus in via delle Seggiole: partito come allievo di Marco Manzi di Giotto, ha trovato la sua dimensione autonoma.Non ultima, ha preso avvio da Firenze, la catena di ristoranti pizzeria denominata Sophia Loren, che vede la consulenza in cucina di Gennaro Esposito e per la pizza quella di Francesco Martucci.
In San Lorenzo, fervono i lavori di ristruttrazione a La Ménagère che si presenterà ai clienti in forma completamente rinnovata a Luglio. Intanto, è terminata da parte della proprietà la collaborazione con The Student Hotel
In Sant’Ambrogio si consolida la presenza di Mike Hagen del Ba’Ghetto, con la sua cucina ebraica gustosa e varia, mentre il Cibreo ha stabilito una nuova collaborazione con l’hotel Helvetia e Bristol, dove cura l’offerta gastronomica.
Nuovo chef all’Oliveto del Grand Hotel Villa La Massa a Bagno a Ripoli: si tratta di Stefano Ballarino, proveniente da un altro albergo della compagnia, il Villa d’Este sul lago di Como. Interessante la collaborazione con Marco Manzi, per una serata di pizza alla settimana. E bei movimenti allo Chalet Fontana, dove l’offertasi va diversificando con proposte tapas intriganti, grazie anche all’arrivo di nuove forze in cucina
Non riaprono i battenti, al momento il Grand Hotel del St.Regis, dove aveva sede il Winter Garden, ristorante che aveva visto a lungo la consulenza di Valeria Piccini, cessata proprio ad inizio Covid. E sembra proprio che sia terminata l’esperienza de la Bottega del Buon Caffè sul Lungarno Cellini: ai fornelli aveva raggiunto la stella Antonello Sardi, oggi ai fornelli del Virtuoso Gourmet della Tenuta Le Tre Virtù nel Mugello.
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