Bianco e virginale, grasso e criminale, affascina per la sua consistenza morbida e naturale. Si spande con voluttà nella padella riscaldata, sfrigola e profuma come un’essenza di curcuma. Risulta seducente come un infido serpente, in bocca avvolge il palato da attore consumato. Sulla fetta di pane tostata è buono anche senza marmellata, esalta il riso mantecato, cambia lo spaghetto meglio di uno scolaretto. Svolge le sue funzioni egregiamente a letto, meglio sotto un tetto, consumandone meno di un etto. S’intrufula nelle arterie, anche con le persone serie. Demonizzato a lungo, prende la sua riscossa, alla vetta di una cotoletta. Un ricciolo aggiunto in fondo, perchè il godimento sia profondo
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