Forse non tutti i moderni appassionati di enogastronomia conoscono Stefano Bonilli, co fondatore del Gambero Rosso, in seguito presente sul web con il blog personale Papero Giallo , recuperato miracolosamente al web dopo anni di oscurantismo, e fondatore anche della Gazzetta Gastronomica, che ha avuto vita breve, causata dalla sua precoce dipartita circa 5 anni fa. Alla sua morte scrissi questo articolo, che qualche collega non gradì troppo, poco celebrativo forse ma sincero. Mai stato amico in vita, mai fatto finta di essere sodale e compagnone con lui , diciamo che ci siamo stati bellamente indifferenti per opinioni e visioni della vita molto diverse. Il Bonilli giornalista e scrittore mi ha colpito spesso, soprattutto quella volta che intervistò l’allora critico del New York Times, partendo dalla sua casa. Scrisse della moglie francese artista, del suo appartamento di Manhattan e di come la dispensa fosse legata a prodotti specifici,come té, infusi e camomille, con un frigorifero miseramente vuoto. E mi trovo oggi a vivere una dimensione simile: il mangiare in casa è un evento raro, la vita trascorre bene tra pranzi e cene, spesso inframezzati da aperitivi legati a cucina fusion ed etnica e dopo cena nei quali la concentrazione avviene sui cocktail distillati. Senza dimenticare colazioni nelle quali il focus è sul caffè e sulla pasticceria. Quindi, anche io mi sono buttato su té? Direi che è diventata una bevanda che mi appassiona, profumata e avvolgente senza appesantire, che sul caffé potrei scrivere un trattato, che ho assaggiato anche più tipi di camomilla e infusi vari. Ma di sicuro, nella mia dispensa c’è anche lo stretto necessario per cene tra amici. E quindi: acciughe, olio EVO, pelati ma anche polpa e filetti, verdure sott’olio, pasta e riso di vari tipi e formati. E poi, olive, sgombro, tonno, capperi sotto sale. Uno spicchio di parmigiano, qualche spicchio di aglio, le spezie. Così vivo e così sopravvivo. leggetevi anche questo articolo sull’attuale critico del NYT, divertente capire cosa fa: io mangio fuori più spesso 🙂
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