Trovarsi in mezzo a due pezzi da Novanta come la cena della Vigilia ed il pranzo di Natale non è cosa semplice, d’accordo, ma riuscire a fare colazione il giorno di Natale, magari sul presto ha un fascino non indifferente. E’ il movimento lento quello che dà il ritmo alla mattinata:la macchinetta del caffè riempita fino alla valvola, con la polvere disposta con cura e poi il rumore del fiammifero che dà il via alla prima bevanda mattutina. Scordarsi di panettoni e pandori per tagliare due fette di pane sottili, farle abbrustolire facendo attenzione a non bruciarle..intanto la spremuta di arancia fatta alla vecchia maniera, con lo spremiagrumi manuale, che riesca a dare un nettare mai troppo acidulo o amaro. La marmellata è quella di more della scorsa estate, un velo di burro protegge il pane e rende la fetta più autonoma rispetto alla confettura. Nella tazza, versato il caffè, l’odore si propaga sereno…Buon Natale!
I commenti sono chiusi