Non è una visione di tutti i giorni, quella di avere persone in piedi in attesa di sedersi per mangiare: succede alla “Casalinga”, trattoria che esiste da quasi cinquant’anni, accanto a Piazza Santo Spirito. I locali sono ampi ma la frequenta una varia umanità, composta da turisti, studenti, lavoratori in giacca e cravatta ed operai: quello che oggi si potrebbe definire un locale multifunzionale. Il menu è sterminato, ed infatti non tutti i piatti sono perfetti: aspettatevi la pasta precotta, ma è anche vero che ci si va per mangiare i piatti della tradizione. Il servizio è all’insegna della più incredibile genuinità: ci mettiamo a sedere e quando proviamo ad ordinare la cameriera ci apostrofa così: “Ora state buoni che mi stanno uscendo i piatti caldi per quel tavolo, dopo arrivo”. Attendiamo dieci minuti, poi dopo aver ordinato, provo ingenuamente a chiedere la carta dei vini: “Carta dei vini? Vi alzate e andate al banco dove ci sono le bottiglie, lì scegliete! Proviamo a farlo ed un cameriere ci urla: “Che fate? Dove andate? “Rimaniamo interdetti e lui, di rimando”Il bagno è di là!”. Detto questo, il baccalà alla livornese era discreto, i fagioli senza infamia e senza lode, ottima l’aringa con verdurine: Locale altamente consigliabile: evitate il vino in bottiglia e prendetelo sfuso, altrimenti andrete a spendere inutilmente sui 30 -35 euro: Nella media con 20 euro si sta più che bene!
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