Le brioches sono diventate famose grazie ad una serie di bravi pasticceri francesi, ma sono rimaste nella storia grazie alla leggenda secondo la quale, ai tempi della Rivoluzione francese,la regina Maria Antonietta le voleva dare da mangiare al popolo che protestava perché non aveva pane.

croissantSembra quasi una barzelletta, sta di fatto che i soffici dolci lievitati sono diventati popolari anche al di fuori del territorio francese, soprattutto in Italia, dove milioni di persone iniziavano la giornata fino a due mesi fa, consumandole insieme al  cappuccino. Certo che il croissant transalpino conserva il suo fascino: quasi insapore, lucido, croccante, diventa irresistibile consumato tiepido.  Anzi ad onor del vero tra brioche e croissant, la differenza sta nella quantità di burro utilizzata e nella lavorazione dell’impasto.  In casa è quasi impossibile prepararlo: sarà il forno, sarà il lievito non adatto o la semplice impazienza che induce ad affrettare i tempi, il risultato non è nemmeno paragonabile ai dolci di pasticceria. Ora, provette blogger sono riuscite nell’intento , ma sono occorsi molti tentativi. E sì che la ricetta non sembra poi così difficile: farina, zucchero, uova, burro e lievito, accompagnati da una serie di aromi che costituiscono la differenza  di prodotto  tra i vari pasticceri.

cornetto Di gran moda c’è oggi il cremino, una brioche particolarmente schiacciata e friabile, per l’alta percentuale di burro utilizzata, servita caldissima: se siete in grado di resistere alle ustioni, riuscirete anche a provare una certa soddisfazione. Altre versioni di pasta brioche elaborata per   dolci sono i pappataci, nome altisonante per indicare una rotella di pasta, addizionata di crema ed uvetta. O il kranz, dolce viennese a base di canditi e mandorle. L’unico consiglio è quello di non inzuppare la brioche:tale funzione lasciatela ai biscotti!

Categories:

I commenti sono chiusi