Per i fiorentini, Monte Morello rappresenta la montagna di città, quella che, neve permettendo, si raggiunge in auto e, qualche volenteroso anche a piedi(magari non proprio dalla città). Come dice il nome, il locale ha operato per anni come bottega, dove si poteva mangiare qualcosa diverso ogni giorno, per poi trasformarsi in ristorante: la pizzeria è una novità dell’ultima gestione, e si sviluppa però nel periodo di primavera-estate, dove si arriva fino a qui per frescheggiare. L’interno è quello che ci si aspetta da una trattoria di campagna: sala grande ma non dispersiva, ambiente caldo. Il menu segue molto l’andamento stagionale, con qualche concessione alla creatività: griglia e fritti la fanno da padrone, giustamente, mentre nei primi si lavora più d fantasia. Buono, per iniziare, lo sformato di patate con tartufo nero, gradevoli le orecchiette con guanciale, ricotta e pomodori confit. Tradizionale e ben eseguito il peposo con polenta fritta, insolito e gustoso il coniglio lardellato con uva e cipolline. Classici dolci cremosi e golosi. Carta dei vini ristretta, molto concentrata sui prodotti toscani. Senza bistecca e tartufo, sui 32 euro per tre portate escluso bevande
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