Il luogo è splendido, nel rione di San Niccolò, vicino al cuore pulsante della vita notturna ma immerso nel verde, alla base della salita che poi conduce al Piazzale Michelangelo. La struttura assomiglia ad un parallelepipedo, ma è divisa in due aree, e si può mangiare pizza o pietanze non strettamente regionali: sedie di colore diverso, tavoli anche rotondi, un mix che funziona per creare un ambiente vivace. Servizio che stenta inizialmente a carburare ma poi prende il via in maniera egregia. Il menu e la carta dei vini mettono tristezza per la forma: spiegazzati, unti, sporchi, non è un gran piacere toccarli. Divertente invece leggere gli aforismi sulla tovaglietta messa come coperto,che ricorda tanti detti fiorentini. Vanno molto i taglieri misti di affettati e formaggi, quello di coccoli, prosciutto e stracchino è indubbiamente abbondante, meno felice la qualità del formaggio e del salume. Primi strepitosi: stirgoloni con nduja e ricotta ricchi al gusto e abbondanti, cappellacci di ricotta e spinaci con taleggio e pistacchi indovinati come abbinamento. Da dimenticare il secondo: un massacro della cinta senese, con il filetto stracotto, un lardo messo sopra anche gradevole ma tiepido, ed untortino di patate e peperoni asciutto e bruciato in superificie. Lista dei vini ampia, ma dai ricarichi sostenuti, soprattutto su vini di basso prezzo. Si spendono sui 35 euro, se i secondi solo si sfiorano, per tre portate: adatto per cene fra amici a base di taglieri e primi.

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