Probabilmente anche la definizione estratta da un dizionario non aiuta nel comprendere pienamente il significato della parola: invitare qualcuno a casa, ad una manifestazione sportiva, ad un evento, insomma, a quello che ritenete più opportuno, dovrebbe presupporre, a mio avviso, la gratuità della partecipazione. Ora, esistono i casi nei quali uno invita a nozze e feste di compleanno e si deve pagare( mi è capitato, lo assicuro!), ma la riflessione più approfondita nasce da Facebook e tutto ciò che ne deriva. Esistono molti inviti,dei generi più svariati ma sono, giocoforza, a pagamento: il dover esprimere concetti in poche righe ha stravolto un po’ il significato della parola. Meno gradevole è il caso nel quale uno comincia ad insistere perchè tu partecipi ad una cena, ad un rinfresco, ad una degustazione, per poi scoprire che devi pagare l’obolo a fine serata. Rientra nella logica dell'”offrire un aperitivo” di un ristorante, per poi trovarselo nel conto. Come risolvere l’inghippo dunque?
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