Se si parla d burocrazia, uno degli esempi più lampanti di questo termine è l’esame di maturità. Non so quante firme, insieme ai mie colleghi della Commissione, ho dovuto apporre su schede, fogli, faldoni e chi più ne ha più ne metta: l’attenzione è stata massima perché in caso di ricorsi, basta la mancanza di una firma per poter invalidare l’esame e doverlo rifare da capo. Se poi l’allievo si dimostri bravo o meno, non è affare che riguardi i burocrati di Stato. A volte mi chiedo: se questo è il messaggio che i nostri ragazzi respirano fin dalla scuola, come è possibile che poi uno si trasformi completamente diventando un estroso imprenditore? Con questa logica, si vedono studenti usciti dalla scuola alberghiera in cerca di un posto come cuoco alle mense pubbliche, approdo di chi, solitamente, mette su famiglia e cerca una vita più tranquilla. Il consiglio unico che fornisco, anche senza essere richiesto, a chi ha finito la scuola è quello di scappare via dall’Italia: a 19 anni, un’esperienza in Francia, Inghilterra, Stati Uniti è senz’altro più utile e formativa. Sconsolato?Direi piuttosto realista!

Categories:

I commenti sono chiusi