La prima immagine è quella della tavola: grande, per contenere tante persone, con la tovaglia rossa e tutte le decorazioni del caso. Per noi tradizionalisti è un “must”, non si può prescindere da un’apparecchiatura che deve rispettare tutti i canoni classici. Nella stanza, possibilmente, albero e presepe. Musica di sottofondo gradita, ovviamente di canzoni che spaziano da “Jingle bells” ad “Astro del ciel”, pur ammettendo versioni moderne. I vini devono essere i migliori della cantina, “ça va sans dire”, ed infine il pasto. Per un giorno metto da parte la mia velocità ed attendo, guardo,.. inizio  dall’aperitivo, sorseggiando senza strafare, assaggiando i crostini fatti con il fegato, magari dopo quelli con il salmone. Poi il brodo, il lesso, l’arrosto, con i vini che si succedono senza soluzione di continuità..continuerei a lungo, a parlare, discutere, mangiare la frutta secca, gustare il ricciarello, spezzare un po’ di panforte, attendere che le luci lascino il posto dell’oscurità..ma c’è il film di Natale che ci aspetta e quindi, lo scatto di reni per riuscire ad arrivare al primo spettacolo è poderoso..che risveglio! Come avete passato il Natale? Il menu ma anche i tempi, la durata..se poi me lo racconta un ristoratore che ha lavorato quel giorno..ne sapremo delle belle!

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