Ecco la ricetta del panino che Marco Stabile ha preparato Pilsner Urquell, nel corso di una serata svoltasi a Prato, nell’ambito dei festeggiamenti dei 170 anni, dove è stato presentato anche il primo negozio di Tableclothes.it

Il volo pindarico di Pilsner Urquell

Ingredienti:

Per la gelatina
1 Bottiglia di Pilsner Urquell
2 gr di agar agar
10 gr miele acacia
Mascarpone 80 gr
1 Lime grattugiato
Topinanbur 100 gr
12 fettine sottili di Guancia affumicata
4 Panini bianchi croccanti (8 cm circa)

Preparazione

Per la gelatina: Sciogliere il miele e l’agar agar nella birra, portare ad ebollizione per un minuto quindi versare in un vassoietto con bordi di almeno un cm e lasciare raffreddare a temperatura ambiente. tagliare con un coppapasta in dischi della grandezza del panino alti almeno 1/2 cm
Friggere il topinanbur tagliato a fette sottili in olio ben caldo, lasciare asciugare su carta assorbente e salare
aggiungere la scorza di lime grattugiato al mascarpone con un pizzico di sale

“Montaggio del panino”
Scaldare i panini in forno per renderli appena croccanti e tagliarli orizzontalmente in due parti
appoggiare la gelatina di Pilsner Urquell sulla calotta inferiore, aggiungere il mascarpone, le chips di topinanbur e 3 fettine di guancia. Chiudere con la calotta superiore e servire tiepido con una Pilsner Urquell ben fredda.

La birra Pilsner Urquell ha festeggiato i 170 anni dalla prima cotta, avvenuta ad opera del mastro birraio bavarese Josef Groll, il 5 ottobre 1842 a Pilsen, a circa 100 km da Praga. In quasi due secoli nulla è cambiato, salvo le tecniche di produzione rese solo più moderne dalla tecnologia.Festa grande a Pilsen, dunque, dove ha sede lo storico birrificio che è, ancora oggi, l’unico luogo di produzione dell’autentica Pilsner Urquell. Tanti sono gli elementi che fanno di questa fabbrica un luogo così speciale, come la Torre dell’acqua, quella originale di Pilsen, elemento che dona la purezza alla birra; la “casa delle botti”, dove esperti falegnami costruiscono tutti i giorni le “barrels”, piccole e grandi, nel cui legno verrà contenuta la bionda; la Casa del Malto, quasi una nursery nella quale assistere alla fermentazione dell’orzo boemo, le sale della Cotta e infine le Gallerie, estese per nove chilometri, che incantano il pubblico attratto dal profumo della birra non filtrata e non pastorizzata, da degustare direttamente dalle grandi botti di legno.

Categories:

I commenti sono chiusi