Se non altro, la polemica è servita a porre l’attenzione su un prodotto tipico fiorentino come il lampredotto, che conserva la sua immagine di cibo da strada, grazie agli innumerevoli trippai, che ancora esistono a Firenze, anche se in realtà in pochi sono riusciti a conservarsi completamente integri, ovvero a servire solamente lampredotto, trippa e derivati, da consumare sul posto o portare a casa.

LampredottoTutto parte da Benedetta Rossi, blogger da oltre 8 milioni di follower su Facebook e 4,5 milioni su Instagram, che nel suo blog presenta la ricetta del panino con il lampredotto. Se ne accorge Matteo Pucci , direttore del “Gazzettino del Chianti”, che scrive un articolo nel quale stigmatizza tale ricetta, accusandola di aver fatto villipendio al popolare street food del capoluogo toscano. La ricetta è sempre presente sul blog, stranamente non è stata tolta, malgrado gli errori siano più che evidenti, a partire dal lampredotto…avendo utilizzato la parte della trippa chiamato centopelli.

Forse per chi non conosce il quinto quarto e la trippa nello specifico, parlare di interiora può essere argomento generico, ma consiglio una bella lettura del blog dell’amico Indro Neri, Troppa Trippa, che ha pubblicato molti libri che hanno come argomento proprio la trippa nelle sue svariate forme. Il pezzo di carne utilizzato da Benedetta è l’omaso, come riporta la Treccani, mentre il lampredotto è invece l’abomaso.

Le varianti su un panino classico non sono di fatto ammesse, già la discussione è ardita tra chi già vede l’aggiunta di salsa verde qualcosa di non corretto, figuriamoci la salsa piccante , preferendo il lampredotto nature con solo sale e pepe: ma già qui si va già a toccare gusti personali senza snaturare il prodotto. Nel caso del panino postato sul blog, si parla proprio di un altro sapore dovuto ad una parte dello stomaco diversa.

Lampredotto

La riflessione che sorge spontanea è quindi legata al dovere di chi fa comunicazione ad un ampio numero di persone: deve essere informazione precisa e puntuale, per evitare di creare false notizie che poi si diffondono velocemente, e diventa difficile fermare così un’onda in piena. Una buona occasione per Benedetta Rossi di venire a Firenze!

 

 

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