Mi ricordo, si mi ricordo..un nome che significava tanto per la ristorazione fiorentina..inizio anni Ottanta, via dei Biffi, a due passi dal Duomo, si scendeva le scale e si entrava nel ristorante, aperto dalla moglie di Gino Paoli e da Alessandro Franceschetti, dove veniva proposta una cucina per l’epoca innovativa. Senza finestre, ambiente molto esclusivo, ai fornelli ci è passato anche Cesare Giaccone..oggi non esiste più niente, Franceschetti riaprì in via Gioberti il Barrino poi ha provato altre esperienze, ma quella trattoria è rimasta ed oggi al timone c’è da tempo Margherita Todisco, che ha perfezionato la sua offerta nel corso del tempo. Il menu varia a cadenze regolari, la scelta delle materie prime si è fatta attenta, il servizio è informale, comunque corretto, funziona bene da ristorante quotidiano e non mancano infatti molto clienti abituali. Si parte dall’assortimento di salumi anche particolari, come la pitina,servita con la giardiniera, o dalla ricotta fritta(in mancanza dei fiori, come era segnato in carta) gradevoli, per proseguire con le linguine di mare che portano la scritta S.Q sul menu: richiesto il motivo, viene risposto che il prezzo varia a seconda della qualità del pesce(sic!). Molto buone, comunque, al dente e giustamente piccanti. Interessante anche il cotechino, di piccole dimensioni, servito a porzione, non eccessivamente grasso ma di piacevole consistenza e retrogusto olfattivo. La carta dei vini esiste, ma meglio chiedere in precedenza quello che è realmente disponibile:-). Tre portate escluso vini sui 35 euro

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