Come nel passato si pensava al cibo che potesse diventare un potente afrodisiaco, ovvero che stimolasse le funzioni sessuali, si può pensare oggi ad un cibo anti erotico? Una pietanza, cioè che se consumata tolga il desiderio sessuale?
Argomento classicamente estivo, da viglia di Ferragosto, fatto per combattere un caldo che pone come desiderio primario il fresco, poi il bere, delegando solo come ultimo atto quello del mangiare..figuriamoci poi con funzionalità stimolative di fantasie che al massimo possono essere attizzate da un té freddo come ai tempi di Luisa Ranieri nel 2002
In realtà, tutto dipende dalle occasioni. Nella serata giusta, può essere terribilmente erotico anche un piatto di trippa con fagioli o di zampa alla parmigiana, malgrado la digestione difficile, così come un’insalata composta da mille erbette e insalatine, ma è giusto togliersi dagli schemi che ci debbono far pensare ad aragosta, ostriche e caviale.
Sicuramente, il cibo preparato senza amore è quello che più di ogni altro distacca gli amanti dalla libidine più sfrenata. Una pasta scotta, la zuppa attaccata che sa di bruciato, il pollo mezzo crudo sono tutti esempi di come far indirizzare sui binari sbagliati una romantica cenetta. Ma anche una verdura scondita, un pesce surgelato lessato male e condito con olio osceno, una scatoletta di carne con la sua molle gelatina rappresentano l’antitesi di quanto può appagare il corpo e lo spirito. Ecco perché le nostre nonne, quando volevano far capire che non era aria o non c’era tempo, facevano il cosiddetto piatto freddo:qualche salume, un po’ di formaggio industriale e…la buona notte era assicurata!
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