Antefatto. a Parma è stato inaugurato l’inceneritore che la giunta guidata da Pizzarotti, Movimento 5 Stelle, aveva dichiarato solennemente di non accendere mai: detto fatto. L’altro ieri Beppe Grillo nel suo blog si scaglia contro il suddetto inceneritore, affermando che d’ora in poi saremo costretti a mangiare parmigiano e , già che ci siamo, prosciutto crudo, alla diossina. Tra le repliche arrivate al leader del Movimento 5 Stelle, quella più gastronomica è del consigliere provinciale del PDL Simone Orlandini che invita a boicottare il pesto alla genovese. Ora, sapere di gastronomia non è obbligatorio per un politico, anche se in Francia sbagliare dichiarazioni sulle specialità alimentari del proprio Paese non deporrebbe a favore ma prima di parlare a vuoto, che Orlandini chiedese gli ingredienti del pesto, dove il Parmigiano Reggiano ricopre un ruolo fondamentale! Logica perfettamente italiana, quella di farsi del male da soli. Riusciamo a distruggere, anche a parole, la nostra immagine nel mondo, calpestando i nostri prodotti simbolo: non entro nel merito della polemica politica, certo che questo è ancora una volta l’esempio di come il settore alimentare diventi importante solo quando può essere utilizzato per fare “rumore” ed ottenere visibilità, quando dovrebbe essere uno degli ambasciatori dell’Italia nel mondo, non lo si riesce a tutelare a fondo. Vediamo se con queste affermazioni salgono le quotazioni del “Rejanito” e degli altri formaggi dall'”Italian Sound”. Credits Tigullionews.com
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