Una volta qui c’era Crudo, locale che aveva stupito per la proposta alternativa, che sembra abbia riaperto in altra zona fiorentina. Compie oggi tre mesi la Graneria, un ristorante che si propone come un modello replicabile, che ha nella farina il suo elemento cardine: pasta, pane pizza, pasticceria. La struttura è rimasta identica al passato, all’interno, cambiando però gli arredi: il banco del bar al centro che funziona da divisorio tra la sala dove si mangia seduti e quella dove si consuma in piedi. Fuori il dehors, dove è possibile stare nella bella stagione. Al lavoro tutti ragazzi molto giovani, sorriso e gentilezza per fortuna sono una costante con tutti. Scordatevi la privacy perchè i tavoli sono molto fitti, rischiate di urtare il vicino mentre mangiate, ma è il prezzo di un successo incredibile, che fa aspettare in piedi le persone anche a pranzo. Menu ristretto il giorno , ma si può partire da un involtino stuzzichino a base di melanzane corretto. I paccheri alle melanzane sono giustamente cotti al dente ma carenti di aromi e sapore. La caratteristica del locale è il saccottino, una sorta di calzone proposto con varie farciture: quello con la mortadella, pur diponendo di una pasta gustosa, non fa impazzire, un po’slegato nelle varie componenti e la stessa mortadella, riscaldandosi non funziona granchè. Meglio consolarsi con i piccoli cannoli alla ricotta finali. A pranzo primi a 6 euro saccotini a 6 o 7 euro, dolci a 3 euro. Da rivedere la sera con menu completo

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