Prendete 8 cuochi, metteteli in un campus universitario per 2 giorni e dopo assaggiate il risultato di tanto discutere. E’ quello che è successo qualche giorno fa a Lucca, per iniziativa dei responsabili del corso universitario locale dedicato al turismo. Il leader dell’iniziativa è Amelio Fantoni, eclettico cuoco viareggino, che ha deciso di percorrere la strada della messa in discussione di quelle che lui chiama”le regole della cucina insalubre come le mode che costringono ad usare i prodotti oltre la loro stagione o una concezione del mestiere che porta gli chef ad essere più artisti che professionisti”. Tutto condivisibile, per carità, solo che i piatti serviti a tavola appaiono esattamente quelli fatti da artisti in vena di provocazione. Quindi, giusto usare il pesce povero o i tagli di carne meno nobili, però la cucina senza sale “per sentire bene i sapori originali” o senza aceto o limone perchè “l’acidità si deve trovare nel vino” fa discutere eccome. Va bene la salubrità della cucina, va bene stare attenti ai principi nutritivi ma certi piatti gridavano vendetta:brodo di carne tiepido dove galleggiavano pezzetti di carne cruda, brodetto di pesce con zucca gialla con ancora pesci crudi a pezzetti, petto di pollo cotto al vapore, morbido sì, ma tanto triste con le verdure messe lì accanto, spezie inesistenti.. insomma, i futuristi in confronto erano dilettanti, ammettiamolo!
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