Ci sono locali che vivono vite completamente diverse l’una dall’altra: prendiamo Alle Murate, creatura di Umberto Montano, partito negli anni Ottanta, in una Firenze rutilante di novità, un po’ come sta succedendo adesso, aprendo a due passi dall’Enoteca Pinchiorri. Da osteria a ristorante importante, poi il trasferimento in via del Proconsolo: rullo di tamburi, servizi dei tg nazionali sul ritrovamento del primo ritratto di Dante negli affreschi del locale, che diventa praticamente un museo, una cucina coraggiosa, di impronta lucana, come sono le origini del gestore e della grande cuoca, Giovanna Iorio che stupisce con la sua sapienza culinaria, legata ad una forte tradizione gastronomica. Poi altri interessi commerciali prendono il sopravvento per Umberto, primo fra tutti il Mercato Centrale, la vera innovazione dell’ultimo anno a Firenze, un successo tale che esiste già un gemello a Portorico e ne aprirà presto un altro a Roma. Chiaro che questo rutilante agire porta a prendere decisioni drastiche e quella del Fishing Lab è stata la più saggia: cedere il locale ad un imprenditore che ha fatto del pesce a prezzo basso il suo credo per non far spegnere lentamente un posto che aveva perso lo smalto. Oggi, già dall’ingresso, ci si rende conto che la musica è cambiata: a partire dalle luci, che danno un’impressione di festa, dal pranzo, affollato all’inverosimile quando prima era dura vederci entrare qualcuno, dai tre piani occupati, soprattutto il sottosuolo troppo spesso dimenticato. Offerta semplice e chiara: pesce cucinato in maniera semplice o non cucinato proprio: vanno per la maggiore le tartare e il crudo ordinato a singolo pezzo, il che vuol dire che si può fare anche un aperitivo personalizzato. Funziona
il concetto delle mezze porzioni: questo permette di costruirsi un percorso di degustazione a piacimento senza svenarsi. Piacevole il fritto, gradevole il crudo, indicatissimo il panino con il lampredotto di mare. Il tonno o il salmone cotti nella foglia di noce risultano accattivanti. Volendo il branzino o l’orata sono cotti al sale o alla griglia, c’è il baccalà con i ceci ma, elemento tranquillizzante NON ESISTE UN PREZZO ALL’ETTO! Magari gli spaghetti alla chitarra con lemongrass e tartare di salmone, invitanti all’idea , risultano leggermente stucchevoli. La carta dei vini è sufficientemente ampia, dai ricarichi corretti, con maggior spazio, ovviamente, a bollicine e bianchi. Prezzi? Diciamo che le tartare sono dai 3, 40 ai 4, 40 euro, i piatti principali dagli 11 ai 14 ma le mezze porzioni alla metà, il conto dipende dalla fame e dal divertimento insomma.
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