Fra i prodotti più banalizzati degli ultimi anni,un posto di riguardo lo merita il salmone affumicato: ricordo che, quando ero piccolo, mangiarlo era sinonimo di lusso. In casa arrivava solo per Natale, comprato in gastronomia, da mangiare con il pane tostato e il burro in occasione del pranzo del 25 dicembre. In quegli anni nacquero anche le nefaste penne al salmone, cariche di panna, che dovevano rappresentare il sinonimo di eccellenza tra i primi, magari accompagnate da uova di lompo rosse(ebbene sì, chiamate caviale..). Oggi il salmone affumicato si trova a prezzi ben diversi, ampiamente diversificati, spesso i ritagli sono i pezzi più gettonati, da utilizzare quando interessa far sentire il profumo più che il sapore a basso costo. Mi arriva, poco tempo fa, la proposta di assaggiare il filetto di salmone affumicato Codanera, dell’azienda La Nef: da curioso buongustaio, accetto di buon grado. Il tasting avviene, come sempre mi capita, insieme ad amici non professionisti, ignari di quanto accadrà: una cena come tante, un antipasto semplice, il salmone accompagnato da insalata, mi fermo e osservo..mi piace guardare gli occhi delle persone mentre mangiano, l’espressione che cambia, lo stupore e poi chiedersi, tra loro e al sottoscritto con aria interrogativa: perchè? Già, cosa c’è di diverso? il giorno dopo, è normale ritelefonare e di nuovo ricordare quanto mangiato..Tecnicamente, perchè è buono il Codanera? Perchè è morbido al punto giusto, si sfalda senza sbriciolarsi, ha profumo intenso, è accompagnato da un sapore che si prolunga senza essere stucchevole. Il grasso non si scompone, rimane integro alla carne e quindi, non lascia il palato pastoso. Motivi più che validi per apprezzarlo..champagne rosé insieme!
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