Sicuramente adatta per un pranzo di Ferragosto sull’aia, nel caso in cui gli ospiti siano particolarmente antipatici, viene spesso utilizzata da luminari della psicologia quando, attraverso l’interpretazione dei sogni e degli  incubi dei pazienti più ostinati, devono cercare di risolvere casi complessi di sofferenza infantile. Servita per cena in copiose porzioni, sortisce immediatamente l’effetto sperato. Alcune scatole furono anche ritrovate nell’armamentario dell’esercito, quale strumento utilizzato per far parlare i prigionieri. La tecnica, in verità sopraffina, consisteva nel freddare le scatole fino alla temperatura di 2 gradi, e somministrare successivamente  il contenuto all’interrogato, direttamente dalla lattina: al secondo cucchiaio, la confessione era garantita.  L’apertura a strappo, di recente introduzione, ha permesso ai temerari consumatori di trippa, di versare il contenuto in pentola senza sporcarsi con il grasso contenuto al suo interno, operazione che metteva in subbuglio anche il fan più accanito, per i suoi risvolti umorali. Amata all’inverosimile dagli animalisti, è la loro testa d’ariete, nelle discussioni pubbliche, quando devono spiegare l’inutilità del cibarsi di carne: con siffatto esempio riescono a far tacere il più accanito dei carnivori. Sperimentata anche nella versione con fagioli, la quintessenza del cattivo gusto culmina con una spolverizzata di formaggio olandese al posto del parmigiano per una perfetta(sic!) gratinatura!

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