La domanda sorge spontanea: dopo tutto il can-can di “Striscia la Notizia”, il sequestro dei Nas dei prodotti denominati “Texturas” in spagnolo, in italiano consistenze, c’è qualcuno che ha capito qualcosa in questa polemica, che sembra fatta molto per addetti ai lavori? Pensando che in molti abbiano prestato poca attenzione, e ancor meno comprensione dei fatti accaduti, è forse giunto il momento di fare ordine in tutta la questione. La prima notizia è che nessun ristorante di Firenze e dintorni è rimasto coinvolto nell’inchiesta, il che indica che esiste una maniera di cucinare in città più tradizionale. Per il resto sarà bene ripercorrere  quanto accaduto: nel primo servizio televisivo, si accusa un famoso cuoco spagnolo, Ferran Adrià, di fare uso, nella sua cucina, di additivi chimici che non sono consentiti dalla legge, le succitate “texturas”, che servono essenzialmente, a dare consistenza ad alimenti che, da soli, farebbero fatica a risultare densi e consistenti. Fra i prodotti più utilizzati c’è la lecitina, sostanza che viene impiegata in molti prodotti alimentari di tipo industriale e che si trova, in natura, nel tuorlo d’uovo. E’ assolutamente pretestuoso accusare la lecitina di essere un additivo alimentare e chimico, questa definizione può essere applicata a molte sostanze, quello che è importante capire è che si tratta di un prodotto naturale. La polemica degli inviati di “Striscia la Notizia” è strumentale, non arriva a dare chiarezza al consumatore, ma segue una linea ben precisa, accusatoria su questi adittivi, senza possibilità di replica da parte di chi li considera sostanze accettabili. La cosa che fa sorridere è che uno sponsor di panna vegetale campeggia su tutte le puntate di “Striscia”, nelle quali si affronta l’argomento, salvo poi essere eliminato quando, leggendo gli ingredienti presenti all’interno della confezione, se ne scovano alcuni messi alla berlina dalla stessa trasmissione! Nelle interviste che vengono fatte poi a vari chef italiani, si rasenta il ridicolo quando alcuni di essi affermano che le sostanze risultano fuorilegge in alcuni Stati, tipo l’Australia: tali affermazioni risultano false, con documentazioni inoppugnabili, ed ecco che la polemica prende un’altra strada ed inizia ad attaccare le guide dei ristoranti ed i critici gastronomici. Poichè l’argomento diventerebbe lungo e complesso, risulta più interessante capire come, all’interno della polemica sia stata inserita la cucina molecolare: si tratta, come riportato da Wikipedia  di “una disciplina scientifica che studia le trasformazioni che avvengono negli alimenti durante la loro preparazione, ed ha quindi fra i suoi obiettivi quello di trasformare la cucina da una disciplina empirica ad una vera e propria scienza”. Niente di innaturale, solo studio attento delle trasformazioni che avvengono in cucina durante le conservazioni e le cotture per creare nuove tipologie di preparazioni culinarie. Per essere molto chiari, grazie a questi studi si è capito come mettere la carne ad acqua bollente per ottenere un buon bollito, sia completamente inutile: si otterrà comunque un buon brodo! In definitiva, si tratta solo di accettare o meno preparazioni diverse in cucina: la salute non è mai in pericolo!

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