Non è comune vedere un direttore di una rivista di cucina vestire la giacca e mettersi a cucinare. Lo ha fatto Stefano Caffarri che, insieme a tutto lo staff del Cucchiaio d’Argento ha creato un format stimolante, nel corso di Taste of Milano 2014,  dove i cuochi che si sono esibiti hanno presentato ricette che avevano nella contaminazione l’elemento distintivo. La cronaca puntuale dei vari giorni della manifestazione ve la trovate qui , con ampia scelta di foto che vi rende bene l’idea di quello che è successo. Da parte mia, l’esperienza da presentatore è stata piacevole, complice un clima raccolto: le persone si radunavano allo stand, grazie ad un piatto preparato da Stefano, ogni volta diverso, accompagnato da un bicchiere di Franciacorta Mosnèl. Poi iniziava la lezione dimostrazione, che prevedeva infine l’assaggio da parte di tre prescelti tra il pubblico, anche se non mancavano porzioni anche per gli altri: nel mio soggiorno milanese, all’opera ho visto Matteo Fronduti del Manna di Milano con “Fish and Noodles”,Yoji Tokuyoshi  con i suoi spaghetti di zucca giapponese alle tre salse(amatriciana, carbonara, e cacio e pepe). Roy Caceres con il suo street food “Foglia di grano, tonno rosso ed erba” e Salvatore Tassa, con quattro versioni di cipolla ed una spaghetti cacio e pepe fatta all’impronta, quasi inventata sul finale della sua dimostrazione.Mi sono perso e me ne dispiaccio, Cristina Bowerman ma sono riuscito ad assaggiare il suo aglio macerato che mi ha aperto un mondo di nuove sensazioni :-). Il contrasto più evidente sul lavoro l’ho visto tra Yoji e Salvatore: non in senso negativo, solo due modi completamente diversi di approcciare la cucina. Matteo è persona di sana e rara concretezza, Roy mi ha divertito per unirei i ricordi dei cibo del  paese di origine della nonna, il Messico , con quello che è oggi la sua esperienza italiana. Comunque , leggetevi anche il racconto che ha fatto Polpetta Pop su FB, con una bella carrellata di foto dedicate all’argomento!

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