Esperienza double face l’altra sera a San Casciano, in un contesto a dir poco splendido, come quello di Villa Mangiacane (sito in inglese, of course):ottima la location, meno il resto. Tramonto, tavoli all’aperto, atmosfera piacevole. Prima nota deludente, un personale di sala poco professionale. Taccio dell’ennesima mancanza di etichette in una carta dei vini già ristretta, di un’offerta del vino dell’azienda omonima a dir poco sfacciata, dei giri a vuoto con il piatto dell’appetizer (pappa al pomodoro dimenticabile) lasciato per dieci minuti buoni davanti senza che un cameriere decidesse di toglierlo, e passo ai piatti. Il sushi di carne del Cecchini (non dichiarato) con salsa al curry è buono ma il cuoco c’entra poco, basta acquistare da Dario il tutto è il risultato è garantito. I bocconcini di tonno al caffè con asparagi sono azzeccati, combinazione di sapori stupenda, poi iniziano le noti dolenti..tagliatelle con piselli e gamberi con piselli crudi…più condimento che pasta ma il risultato è pessimo. Le costolette di agnello fritte, modello tempura, con mostarda (sempre del Cecchini, non dichiarata), tirano fuori un aroma tremendo, sgradevole,poco gustoso. Il finale è da comica: ordino la torta cremosa al cioccolato con frutta e agrumi. La riconosco senza ombra di dubbio, è quella del Pistocchi. Quando poi mi spiegano che è senza farina, adatta per i celiaci, ecc. mi chiedo:perchè? Non si fa più bella figura a dichiarare le cose? Io e Claudio siamo stati compagni di classe in tempi non sospetti, sono stracontento del successo che ha acquisito, cerchiamo di attribuirglielo sempre! perla finale: manca l’orzo! Conto sui 60 euro, con gli americani assolutamente felici di quello che mangiavano. Allora, come la mettiamo sul gusto internazionale?
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