Nuovo appuntamento il 19 ottobre a Villa Olmi con le degustazioni guidate da Leonardo Romanelli
Intendiamoci: non è che un buon bicchiere di ciliegiolo si beva meglio da soli. È che dopo anni di utilizzo in combinazione con altre uve, negli ultimi tempi questo vitigno ha assunto grande dignità con versioni in purezza di notevole spessore. Così se quest’uva, che deve il suo nome all’aroma di ciliegia che sprigiona il vino quando è giovane, è conosciuta in Toscana dagli ultimi decenni dell’800, da quando cioè sarebbe stata portata dalla Spagna da alcuni pellegrini di ritorno dal cammino di Santiago di Compostela; e addirittura in Umbria, intorno a Narni, pare invece sia presente dal 1200; è solo da poco che il ciliegiolo in solitudine sta dando ottime prove di sé. Nel corso della degustazione di martedì 19 ottobre a Villa Olmi saranno presentate alcune delle migliori espressioni di questo vitigno in Toscana. Il primo vino, in ordine di apparizione, sarà il Ciliegiolo 2020 di Antonio Camillo, vignaiolo di grande esperienza al servizio di tante aziende che nel 2006 ha creato una propria azienda vitivinicola a Manciano, nel grossetano, dando sostanza alla sua passione per questo vitigno autoctono che rappresenta un po’ il simbolo della sua attività. Il secondo vino presentato sarà il Briglia 2020 del Poderone/Terre dell’Etruria, una realtà a carattere cooperativo dal 2006, attualmente con 75 soci conferitori, in cui, oltre al Morellino di Scansano, si coltivano e vinificano specialità autoctone in purezza come Sangiovese, Ansonica, Merlot, Vermentino e appunto il Ciliegiolo. Formaggio, salumi, extravergine e salse a base di pomodoro completano le produzioni dell’azienda. Sarà poi la volta del Numero 2 2019 dell’azienda Salustri, che si trova nel cuore della provincia di Grosseto a metà strada tra il mare e il monte Amiata: è qui che la famiglia Salustri si dedica da generazioni all’agricoltura, producendo vini e olio nel rispetto dell’ambiente e delle tradizioni del territorio. Il Monte Calvo 2019 è il vino presentato da Edoardo Ventimiglia e Carla Benini, fondatori e conduttori di Sassotondo a Sorano dove sono arrivati nel 1990 abbandonando le loro attività cittadine e impegnandosi in un progetto in continua evoluzione. Serisè 2018 è il ciliegiolo dei Cesani, che approdano dalle Marche a San Gimignano negli anni ‘50; inizia così un’attività agricola che oggi si traduce in viticoltura e olivicoltura a conduzione biologica; l’azienda, con il lavoro di Maria Luisa e Letizia in primo piano, si è anche dedicata alla riscoperta dello zafferano. Infine toccherà al Ciliegiolo 2017 della Selva, che si trova nella parte meridionale della Toscana, tra Albinia e Orbetello e coltiva dal 1980, su una superficie di circa 743 ettari, ortaggi, frutta e vigneti, ma anche cereali e foraggi per gli animali.
Per informazioni: tel. 055 637710.
Prenotazioni
https://www.eventbrite.it/e/biglietti-ciliegiolo-il-piacere-della-solitudine-185610254267
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