Mica è facile sai,proprio per niente, scrivere di te. Figurati scegliere una foto.poi io…quanto mi prendevi in giro giustamente, ma era bello per questo, ad ognuno il suo mestiere. E’ illogico e innaturale, pensando all’ultima volta che ti ho visto, eri entusiasta come un bambino, a raccontarmi di quanto stavi bene nella trattoria dove c’eravamo trovati: era la terza volta che tornavi a mangiare nel primo mese di apertura, ed eri felice, con Vittorio e la Giulia, a passare una serata e, solo en passant, mi avevi spiegato che le foto dei piatti le avevi fatte tu.Sorridente, terribilmente energetico, solare.
Non sei mai stato una persona egocentrica, eri un artista che usava la macchina fotografica e la videocamera per esprimersi e raccontare gli altri. Bravo a farlo in maniera professionale, nei tempi e nei modi, ma soprattutto incredibilmente adatto a trasmettere, ai tuoi allievi e ai tuoi collaboratori: sapienza senza strafottenza, la capacità di mantenere empatia a tutti i livelli, sono aspetti che in pochi riescono a mantenere con la crescita della professionalità.
In tutto questo non sei mai rimasto accecato dal lavoro, con Vittorio sei riuscito ad avere un rapporto di incredibile complicità, divertente e vero, cosa che riesce solo a pochi padri.Ed in questo conta molto il rapporto con Giulia: riuscire a lavorare insieme è stato bello, uniti nella vita e nella passione di ciascuno per la propria professione. Il pensiero vaga a quella sera e non riesce a dare pace, ma deve essere trovata, soprattutto per i tuoi cari: un modello che non si distorce ma che deve rimanere saldo per sempre. Che ti sia lieve la terra.
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