Sarà che dopo 26 anni di insegnamento mi sono disilluso; sarà che dalla riforma del 1992 non mi sono più ripreso, ma oggi mi chiedo: cosa ci stanno a fare le scuole alberghiere? Chiudiamole, non servono a niente, di fronte a tanti adulti che amano la cucina e vorrebbero riciclarsi nel mestiere del cuoco, ci sono centinaia di giovani del tutto disinteressati che passano stancamente le giornate in classe per poi aspirare ad un posto da magazziniere o da operaio in un qualunque settore che non sia la cucina. Trent’anni fa era una delle poche scuole professionali che aveva grossa attinenza con la realtà, c’era ancora l’amore per la professione, pur con tutti i difetti dati magari dalla scarsa istruzione. Gli insegnanti che arrivavano al’alberghiero insegnavano VERAMENTE le lingue e l’italiano: oggi si lavora alla meno. Come faccio ad insegnare ad essere un bravo cameriere se mi vesto in modo sciatto, porto i capelli lunghi e magari sporchi e non mi comporto come tale? Come faccio ad insegnare a cucinare se non riesco a farlo? Come faccio a far conoscere la scuola all’esterno se ogni occasione pubblica viene vista come il fumo neglio occhi, e se la “mission” scolastica non è certo quella di formare dei bravi professionisti ma occuparsi di tutt’altro, dal teatro, al cinema, al ballo? Ragazzi demotivati, abulici, e poi anche insegnanti giunti ala frutta: ricominciamo. Con tanti amatori che non aspetterebbero altro, apriamo loro le porte: risparmiamo soldi da un lato ed investiamo su nuove risorse! Ma come è oggi la scuola alberghiera è veramente inutile
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