Arriva il conto, lo guardie subito avverti qualcosa che non va: non ho preso queste cose e poi…perché la percentuale di servizio se invece si dichiara di non applicarla? E l’aperitivo non era offerto? Arriva il cameriere trafelato, si scusa, gira i tacchi e porta il foglietto ad un tavolo di russi seduti vicino. Capita in Versilia, nel 2011, ed è un andazzo che sembra proprio voler morire, malgrado le campagne fatte per l’abolizione del coperto, del servizio, della correttezza nei confronti del cliente. Per alcuni ristoratori rimane un vizio che parte da lontano, magari quando esistevano i VIP in località non solo esclusive,e il conto si pagava senza degnare di uno sguardo il foglio. Era facile allora, aggiungere due etti in più alla bistecca, trasformare un’orata in un’aragosta, da un punto di vista economico, far lavorare la fantasia che nemmeno in un film di Totò. Mi capitò in un ristorante fiorentino, con il conto dettagliato, scritto su un blocchetto stampato in tipografia,  presentatomi come fosse una ricevuta fiscale: sai quanti turisti erano contenti lo stesso. Oggi è più facile, arriva il preconto, per controllare che l’importo sia preciso, e magari il documento ufficiale tarda ad arrivare..Poi capita
anche che il prezzo della bottiglia sia sbagliato: più alto e, alle rimostranze, casualmente è sempre il prezzo della bottiglia precedente, con la quale si è sbagliato il cameriere. A voi cosa è capitato di strano?

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