Il quartiere è di quello che hanno fatto la storia fiorentina, San Frediano, cantato da Vasco Pratolini, ed oggi diventato uno dei luoghi più appetibili per chi vuole cimentarsi nell’attività del ristoratore. Tanti locali uno vicino all’altro, qualcuno che sente la crisi, ma rimane un posto dove si può parcheggiare e poi scegliere dove mangiare. In via dell’Orto ha fatto storia il Guscio, ristorante dove ad una cucina mai banale si è da sempre abbinato una grande cantina. Il titolare, insieme ad un suo dipendente, decide di fare un piccolo salto: la pizzeria che aveva tentato di aprire vicino a lui, abbandona il posto e nasce l’idea di creare un nuovo locale. Diverso dall’osteria toscana , chiaramente, e quindi la scelta ricade sul pesce, con un nome accattivante, che riposta un piatto obbligatorio tra gli antipasti. All’ingresso il bancone con anche il pesce esposto e la possibilità di mangiare velocemente sugli sgabelli, perché l’idea iniziale era quella di un posto dove mangiare velocemente. Però le persone amano sostare, ed il salottino iniziale, che doveva servire per aperitivi e pasti veloci, diventa un posto con tavoli molto ravvicinati, situazione non sempre gradevole se i vicini ti mostrano orgogliosamente i resti delle ostriche consumate che il cameriere ti
annuncia, dispiaciuto, che sono terminate :-). Menu giustamente ristretto, qualche proposta di crudo interessante, poi un buon sformatino di orata, piselli e pecorino. Il risotto con cicale e porcini è gradevole al
gusto ma non soddisferebbe gli amanti del prodotto in quanto a cottura, ottima l’orata all’alpina , con la cappella di fungo porcino, sapida e profumata. Piccola scelta di dolci di piacevole fattura, carta dei vini posizionata soprattutto sui vini bianchi come è giusto rispetto alla cucina, con ricarichi corretti, , servizio cortese e gentile, rilassato come si conviene ad un locale simile. Tre portate escluso vini sui 45 euro
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