Beatrice Segoni, se fosse una ciclista, apparterrebbe alla categoria dei passisti veloci: non gregaria, ma protagonista, beninteso, che conquista la vittoria guadagnandosela metro su metro. Niente scatti improvvisi in salita o volate assassine, lei preferisce una crescita costante e regolare, che le permette di sedersi, oggi, tra chi fa una ristorazione di qualità a Firenze, con una proposta, solida, concreta, che nel corso degli anni si è sfilata di orpelli inutili, per arrivare ad una cucina gustosa e raffinata. Arrivata dalle Marche, ha cercato di capire bene come lavorare in una città difficile come il capoluogo toscano, stretta tra turisti in cerca di bistecca e una clientela locale molto abituale. Il percorso è stato lungo ma alla fine è stato coronato dal successo. Il suo regno è sull’Arno, a due passi da Ponte Vecchio, al BSJ, di proprietà della famiglia Ferragamo: non sembra proprio di essere nel capoluogo toscano, molto più facile immaginare di trovarsi nella Grande Mela: due livelli, con in più un terrazzino che dà sul fiume , da soli otto coperti, prenotatissimo in estate. Non manca la saletta riservata per occasioni di lavoro. L’atmosfera è ovattata, i camerieri si muovono con passo felpato, il consiglio è dato in maniera garbata. Piccolo appetizer già curato,con spiedino di crostacei, invoglia a continuare, in maniera golosa, come nel caso delle ostriche fritte, molto croccanti, servite con crescione e agrumi. Solo per la pazienza nel prepararle, sono ammirevoli le cicale con pane e pomodoro: in realtà, così apprestate, permettono di essere ancora più interessanti per gustarle appieno. Coraggiosa e validissima la chitarrina doppia con trippe di baccalà e cime di rapa, da amatori i bottoni di animelle con gambero rosso del Tirreno. Buona l’aragostella e carciofi, saporita e succosa al gusto, da perdersi nella tempura, scorfano, fiori di zucca e radici di loto. Non mancano carni poco comuni come la guancetta brasata al cognac, sedano rapa e puré di castagne o la coscia di fagian con perle di fegatino e salsa all’uva. Come dolci: zuccotto alla nocciola gentile, gelato al caffè, crumble al cioccolato o Tarte tatin di mele, gelato di cannella, spuma al melograno. Carta dei vini assolutamente non ovvia dove, accanto alle etichette più famose, tante chicche enologiche per appassionati. Servizio molto professionale ma non glaciale. 80 euro escluso vini
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