La disquisizione lessicale tra chiamare il frutto anguria e cocomero è quasi sempre una questione di appartenenza al nord o al sud del Belpaese, ma sempre dello stesso frutto si tratta. Della stessa famiglia dei cetrioli, rappresenta l’emblema dell’estate, quando la cena termina con una fetta ben fredda del frutto così bello colorato.
Oggi la discussione è se acquistare l’anguria con i semi o senza, facendo perdere il divertimento dei bambini che , almeno una volta, si divertivano poi a sputarli in giardino a mo’ di mitragliatrice. I tempi sono cambiati ed è cambiato anche il modo di utilizzare il cocomero. Se la parte di preparazione per un dolce era già stata sperimentata, con l’utilizzo del cocomero in gelateria per fare il sorbetto, oppure proposta in gelatina da abbinare magari ad una bavarese, in cucina si è affacciata in tempi più recenti e ci sono effettivamente ricette di vario tipo, ma quello che credo sia la migliore rimane l’anguria grigliata
Regola essenziale è quella di avere una griglia caldissima, se poi è a legna, distanziata nella misura giusta dal fuoco, è l’ideale: altrimenti la si può piastrare in una griglia di ghisa direttamente sul fornello. Una volta pronta la si può utilizzare per base ad un prodotto come filetto di manzo o di maiale cotto in padella, altrimenti l’elaborazione senza grassi la vede protagonista di un condimento dove sale, pepe, cipollotto fresco, basilico e prezzemolo mescolati a succo di arancia sono uniti in un trito fine da distribuire in superficie della fetta e può essere mangiata così al naturale.
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