Letterona di protesta da parte di Antonio Ricci su “Repubblica” odierna: contesta l’analisi fatta sul “Venerdì di Repubblica” del fenomeno “Drive-In”, giudicandola rozza e permeata di malafede. Non entro nel merito, nel senso che avrà le sue buone ragioni, ma la cosa dovrebbe far riflettere sul metodo che lui adotta con “Striscia”, soprattutto riguardo ai critici gastronomici e la cucina molecolare: più ci penso e più credo che abbia completamente sbagliato la maniera di condurre l’inchiesta. Sarebbe stato molto più interessante se avesse affrontato l’argomento utilizzando altre notizie, magari affrontando problemi reali; così ha solo ridicolizzato alcuni cuochi, messo alla berlina dei critici, creato una vetrina per presunti esperti, ma lasciando sostanzialmente un’impressione di grande confusione, non chiarendo a fondo la situazione del settore in Italia.
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