La Zagat, la famosa guida americana, lo considera il miglior ristorante di Firenze insieme a Pinchiorri ed al Cibreo, e non a caso è frequentato da tanti statunitensi. Siamo in Borgo Pinti, vicino al neonato Hotel Four Seasons, ed il ristorante non ha insegne ma in tanti lo conoscono. Ritrovo di VIP di vario tipo, quel giorno c’è Valerio Staffelli, ma ci ha gravitato spesso Rosita Celentano. Ambiente molto caldo, ci sono tutto l’anno le lampadine di Natale, tavoli molto vicini l’uno all’altro e quindi diventa difficile trovare un’atmosfera esattamente riservata. Chi viene qui però ha voglia di stare in compagnia e fare baldoria, senza esagerare ma il clima è cameratesco. I camerieri sono molto gentili, stile friendly soprattutto con gli americani. Viene servito subito del prosecco come aperitivo, insieme ad un piatto che comprende crostini assortiti e qualche affettato: gradito molto il gesto, meno il sapore. Scorrendo il menu è incredibile il numero di piatti proposti, fino a venti piatti per portata: ora è di scena il tartufo, proposto in mille modi, soprattutto nei grandi classici. I ravioli con pere e pecorino toscano sono buoni , magari non cotti alla perfezione, a causa della pasta leggermente cruda ma piacevoli. La Wiener Schnitzel è un’enorme scaloppa di vitello impanata e fritta, difficile da terminare viste le dimensioni, servita con salse e composte francamente poco interessanti. La carta dei vini è concentrata sui grandi rossi toscani; i ricarichi sono assurdi: visto un rosato di Ama a 30 euro, ma gli esempi potrebbero essere molti. In definitiva, se non fosse un locale da una spesa media di 80 euro la sosta sarebbe da consigliare: ambiente, atmosfera, personale, tutto funziona ma la cucina appare del tutto ordinaria. Comunque, è sempre pieno e quindi prenotate la sera:-)))
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