La mattina della domenica alle sei, una volta, erano disfatte ma felici a fare colazione in centro città: ancora in tiro, malgrado la notte a ballare, stavano per salutarsi con la conquista di turno, desiderose di raccontarsi all’ora di pranzo, per chi si svegliava, il risultato della mattinata . Ora invece, alla soglia dei sessanta, si erano dedicate al trekking e quindi, la colazione era sempre prevista, ma attrezzate di tutto punto per andare a camminare. Questo pensava mentre le altre erano intente a scegliere il cornetto più ricco di crema, guardando la vetrina del bar. Guendalina, Camilla e Isotta, e lei Carlotta: forse un romanziere le avrebbe potute mettere insieme, invece galeotto fu il corso di yoga al quale si erano iscritte ad averle unite. Tutte giovani universitarie, in quelle serate che non finivano mai, avevano cementato la loro unione. Prima fu la sala da the aperta fino alle tre di notte a radunarle per raccontarsi progetti, preoccupazioni e amori in corso, quindi la frequentazione alcolica divenne sempre più interessante, e le portava ad esplorare nuovi mondi..e soprattutto nuovi amori, avendo trovato un genere maschile molto più interessante rispetto ad altri ambienti. Lei guidava per arrivare in montagna e le altre parlavano anche al mattino presto, senza smettere un attimo. Passava per la “poverina” del gruppo, più ritrosa a raccontare di se’, mentre le altre avevano sempre voglia di raccontare. Ogni tanto le sembrava di essere sul set di “Sex and the city”, quando si arrivava alle descrizioni particolareggiate di prestazioni ma fortunatamente erano tutte molto gaie, e la risata stemperava e riportava alla realtà quando le parole rischiavano di far arrossire lei..ma anche le altre. Appena la strada iniziava a salire ed iniziavano i tornanti, le altre si acquietavano e lei ne approfittava per mettere la musica e fare gli ultimi venti minuti liberandosi la testa da preoccupazioni ed affanni. Voleva iniziare il cammino sgombra da pensieri,la fatica fisica non doveva essere gravata da quella mentale, erano ore che si dedicava per poi ricominciare la settimana meno ansiosa. Soprattutto aveva voglia di fare chiarezza sul futuro, con la casa da rimettere a posto, il lavoro che doveva essere quello definitivo, la scelta definitiva del suo amore. Arrivate a destinazione, iniziava il rito di cosa si erano portate da mangiare: oramai avrebbe potuto indovinare già prima dell’apertura degli zaini, ma era sempre divertente capire una persona rispetto a quello che mangia. Guendalina era la salutista, e quindi l’alimentazione era quella perfetta: barrette, frutta secca ed essiccata, cioccolato, una mela, quindi acqua nella borraccia. Camilla era quella che non aveva mai tempo, a sentirla, per preparare qualcosa, e la fermata dal panettiere serviva per la baguette ripiena di affettati e formaggi, con una lattina di birra da stappare alla bisogna. Isotta era una fanatica della cucina e non poteva certo comprare cose fatte da altre: per lei riso in bianco,verdure, quindi un flan preparato da sola ,il tutto riposto nei contenitori ,con una precisione quasi giapponese. Lei era la vera outsider del gruppo, tutte si aspettavano la sorpresa: era stata capace di mangiare in cima alla montagna gamberetti al curry o parmigiana di melanzane. Quella mattina le stupì definitivamente: marengo, ovvero meringhe, panna montata e cioccolato a scaglie. Si incamminarono felici della giornata che avrebbero trascorso insieme
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