Stamani sono stato alla ricerca di vari prodotti alimentari che non erano stati recapitati a Marco, Stefano e Fabrizio, impegati fin dal mattino a preparare da mangiare al Biltmore. Prima sosta in un supermercato medio piccolo, curatissimo, con le verdure messe in bell’ordine, la musica giusta, gli scaffali colorati: roba da perdersi dentro. A pranzo, al Mattarello cafè di Massimiliano Guerri, dove in un’assolta giornata non ci stava male un brasato con polenta. Pomeriggio in un magazzino per addetti ai lavori, sorta di METRO italiana, dove si apre il mondo di cosa è la cucina americana:i surgelati sono in quantità paurosa, così come i semipreparati, le salse confezionate si sprecano, taccio sulla diversità dei grassi presenti. Pomeriggio in altro supermercato, questo con le mele lucidate, la frutta posizionata in ordine di colore ed un reparto vino immenso. Lì mi rendo conto di cosa sia il consumo di vino degli americani medi..Australia e Argentina a gogò, qualche accenno di Francia e Italia poi tanto mercato interno. Pinot grigio che va per la maggiore, in tutte le salse, con marchi storici italiani che non sono presenti sul mercato italiano ma non mancano di Pinot grigio. Rientro in taxi in albergo con le borse della spesa:insolito e divertente. Oggi viene il bello, poi vi racconto: d’altronde qui internet è veloce e gratuito, è un piacere restarvi!
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